L’inseminazione intrauterina o IUI è una tecnica di riproduzione assistita ambulatoriale che ha lo scopo di facilitare l’incontro tra gli spermatozoi e l’ovocita mediante la deposizione del seme maschile, opportunamente trattato, direttamente nell’utero attraverso un sottile catetere, poco dopo il momento dell’ovulazione naturale o indotta.
E’ indicata per coppie che ricercano figli da oltre 6 mesi e/o abbiano già tentato con rapporti sessuali programmati oppure in caso di sterilità da fattore cervicale ovvero alterazione del muco con incapacità degli spermatozoi di superare il collo dell’utero o ancora in caso di lievi alterazioni dei parametri del liquido seminale.
L’eventuale fecondazione dell’ovocita da parte degli spermatozoi avviene quindi “naturalmente” a livello tubarico pertanto è necessaria la presenza di almeno una tuba aperta.
La percentuale di successo per tentativo si aggira tra il 15 e il 20% circa con maggiori possibilità nelle donne più giovani.
Per la preparazione alla inseminazione intrauterina é consigliabile un’astinenza tra i 2 e i 5 giorni ed il campione di liquido seminale, prodotto mediante masturbazione, viene raccolto in un contenitore sterile come per la raccolta delle urine.
Inizialmente il seme risulta gelatinoso, pertanto dev’essere lasciato in un termostato a 37°C per almeno 15 minuti in modo da liquefarsi completamente e poter determinare così il volume del campione, il numero, la motilità e la morfologia degli spermatozoi.
Prima di procedere alla IUI occorre “capacitare” lo sperma in modo da ricreare la selezione che gli spermatozoi subiscono in natura durante il transito nel muco cervicale, nell’utero e nelle tube e che li prepara all’incontro con l’ovocita.
Lo scopo della preparazione dello sperma è di separare gli spermatozoi dal plasma seminale che contiene sostanze bioattive che per stress ossidativo risultano dannose, prostaglandine, cellule epiteliali, leucociti e a volte batteri che iniettati direttamente in utero provocherebbero contrazioni uterine, reazioni immunitarie e infezioni anche gravi.
Esistono tre tecniche di “capacitazione” del seme atte a concentrare un campione incontaminato contenente il maggior numero di spermatozoi dotati di migliore motilità e morfologia.
La prima tecnica detta di lavaggio è indicata per campioni normospermici e consiste nella diluizione del seme con un terreno di coltura specifico e successiva centrifugazione.
La procedura prevede di aggiungere all’intero campione di liquido seminale un uguale volume di terreno di coltura per diluire il plasma seminale, trasferire 3 ml di miscela per ciascuna provetta e centrifugare a 300-500g per 5-10 minuti. Occorre poi aspirare ed eliminare il surnatante, risospendere 1 ml di terreno di coltura e centrifugare ancora a 300-500g per 3-5 minuti.
Aspirato ed eliminato nuovamente il surnatante occorre risospendere il pellet in un volume di circa 0.5 ml di terreno di coltura per poi determinare motilità e concentrazione del seme capacitato che può essere utilizzato per l’inseminazione.
La seconda tecnica detta di swim-up consente la selezione degli spermatozoi in base alla loro motilità e necessita di una concentrazione superiore ai 20 milioni di spermatozoi per ml e una motilità progressiva maggiore al 30%.
In ciascuna provetta conica sterile si trasferisce 1 ml di campione di seme e si sospende 1.2 ml di terreno di coltura.
La provetta viene mantenuta nell’incubatore a 37°C con 5% di CO2 per circa 30-60 minuti inclinata con un angolo di 45-60° per aumentare la superficie di scambio tra lo sperma e il terreno di coltura.
In questo modo gli spermatozoi dotati di maggior motilità migrano nel terreno di coltura che li sovrasta pertanto nello strato superficiale della provetta si concentrano gli spermatozoi migliori che una volta aspirati con una pipetta vengono poi risospesi in 0,5-1 ml di terreno di coltura fresco e utilizzati subito o dopo centrifuga a 300-500g per 5-10 minuti per l’inseminazione intrauterina previa rivalutazione della loro concentrazione, motilità e morfologia.
La terza tecnica è la centrifugazione in gradiente di densità che sfrutta l’azione di filtro esercitata dalla soluzione colloidale contenuta in appositi terreni di coltura con differenti gradienti di densità in grado di separare gli spermatozoi mobili da quelli immobili e immaturi o dalle altre cellule del plasma seminale.
E’ indicata solitamente per campioni di liquido seminale con deficit grave di motilità (astenozoospermia) e/o morfologia (teratozoospermia) ed in campioni con abbondanti cellule e detriti.
Offre notevoli vantaggi in quanto si recuperano grandi quantità di spermatozoi conbuona mobilità e morfologia normale.
Sul fondo di una provetta conica sterile si sospendono 2 ml di terreno di coltura con gradiente maggiore (in genere 80%) e poi delicatamente su di esso 2 ml di terreno con gradiente di densità minore (in genere 40%) e successivamente circa 1,5-2 ml di liquido seminale.
Il campione viene poi centrifugato per circa 20 minuti a 300-400g in modo che gli spermatozoi mobili e di forma normale migrino nel gradiente all’80% formando un soffice pellet sul fondo della provetta conica mentre le restanti componenti dello sperma restino trattenute dal gradiente minore.
Rimosso il terreno di coltura, il pellet sul fondo della provetta viene poi diluito con circa 2 ml di terreno di coltura fresco addizionato con albumina e preriscaldato a 37°C e nuovamente centrifugato per circa 10 minuti.
Si rimuove nuovamente il liquido che sovrasta il pellet sul fondo della provetta contenete i migliori spermatozoi che vengono risospesi in 0,5-1 ml di terreno di coltura fresco e rivalutati come concentrazione, motilità e forma prima di essere utilizzati per la IUI.