Difendere la fertilità. Un’accortezza che in molti non considerano nemmeno. Eppure la nostra capacità fertile è importante per il benessere fisico, ma anche per quello psichico. Spesso la possibilità di procreare è considerata come un qualcosa di “dovuto” e non ci si pensa fino a quando non ci si trova davanti a dei problemi. Il desiderio di diventare genitori si scontra con situazioni che vanificano ogni sforzo trasformando l’attesa in un calvario. Cosa fare? «Seguire un corretto stile di vita è la prima regola», raccomanda Cesare Taccani, specialista in Medicina della riproduzione del centro per la fertilità ProCrea di Lugano (www.procrea.ch). «Diversi studi scientifici hanno evidenziato che l’assunzione di cibi preconfezionati, con conservanti, e dei cosiddetti cibi spazzatura può essere dannoso per la salute riproduttiva. Viceversa, fa bene riscoprire le verdure e la frutta di stagione, consumate possibilmente crude per conservare meglio le vitamine che contengono. È inoltre utile prediligere il pesce alle carni rosse e alle carni lavorate. I legumi inoltre sono un’ottima fonte di proteine». Meglio quindi evitare i grassi saturi, preferire pane, pasta e riso integrali, assumere proteine vegetali e latte. Attenzione però ad eventuali intolleranze alimentari. «Sono situazioni da non sottovalutare al fine di una gravidanza – prosegue Taccani – Parliamo infatti di stati infiammatori che, come tali, si riflettono sul sistema immunitario influenzando la creazione di un corretto ambiente per lo sviluppo dell’ovulo. In questi casi è raccomandabile sottoporsi a specifici test genetici capaci di individuare intolleranze a particolari alimenti».
Può essere superfluo, ma è meglio ricordare che il fumo e l’assunzione eccessiva di alcol sono nemici della fertilità, oltre che della salute in generale. Non certo ultimo, il fattore peso è da tenere sotto controllo. «Anche in questo caso, le persone eccessivamente magre o in deciso sovrappeso riscontrano maggiori problemi di fertilità. È bene quindi fare dell’attività fisica in modo costante, magari prendendosi del tempo per fare delle passeggiate in aree poco inquinate. Un recente studio della Boston University pubblicato da Human Reproduction ha riscontrato infatti una correlazione tra infertilità e inquinamento atmosferico».
Fare prevenzione sulla fertilità è anche sottoporsi a delle viste periodiche «cosa che le donne normalmente fanno, ma agli uomini manca quasi del tutto. Infezioni non curate, varicocele, patologie trascurate del testicolo o della prostata possono infatti provocare danni al sistema riproduttivo», precisa il medico.
Attenzione però al fattore tempo. «È lui il primo ostacolo ad una gravidanza». Come spiega Taccani: «L’orologio biologico non corrisponde all’età anagrafica. Se a 35 anni si è ancora giovani, questo non può dirsi per quanto riguarda la fertilità. La capacità fertile in una donna raggiunge il suo apice intorno ai 25 anni; dopo i 35 tende a diminuire per ridursi velocemente dopo i 40. Per l’uomo la questione non è molto diversa: anche se di norma si può diventare padri in età molto avanzata, gli ultimi studi hanno verificato che la qualità del liquido seminale va deteriorandosi con il tempo, rendendo più difficile l’avvio di una gravidanza». Se gli orologi non possono essere fermati, è possibile però bloccare il tempo per quanto riguarda la fertilità crioconservando gli ovociti o il liquido seminale. «Se l’esigenza non è non avere figli, ma rimandare la scelta, la risposta è quella di fermare il processo di invecchiamento soprattutto degli ovuli. E questo è possibile congelandoli quando si è ancora relativamente giovani, per poterli così utilizzare in un secondo tempo. Sono tecniche assodate che hanno raggiunto tassi di successo molto alti. Ma, attenzione, per non vanificare gli sforzi e garantirsi un patrimonio di fertilità significativo, è bene effettuare questa scelta prima dei 30 anni o comunque non superando i 35. Oltre questa soglia la possibilità di gravidanza rischierebbe di richiedere più tentativi o essere vana».